giovedì 20 dicembre 2012

Tanti Auguri di Buon Natale (meglio di no?) e Buon Anno (forse?)


Nell'augurare Buone Feste a tutti, voglio pungolarvi con una piccola questione.

L'azienda per cui lavoro, una grossa multinazionale del settore energetico, ha mandato ieri una email a tutti i dipendenti, come ogni anno, con allegato un biglietto di auguri in formato elettronico sul quale, oltre al logo aziendale, c'era la scritta "Happy New Year".
La cosa, mi ha un po' sorpreso perché, a differenza degli anni passati, accanto alla scritta "Buon Anno Nuovo", mancava l'augurio di "Buon Natale", o meglio "Merry Christmas".
Istintivamente ho chiesto ai miei colleghi di stanza, se anche loro avessero notato questa "dimenticanza" (ben sapendo che non lo fosse).
Uno di loro, mi ha risposto che non si trattava affatto di una dimenticanza, bensì di una scelta consapevole e ponderata attentamente del nostro ufficio addetto alla Comunicazione Interna, dovuta alle lamentele di alcuni non-credenti, che si erano sentiti "offesi" e "discriminati", nel passato, da questo augurio cristiano.
Per questo stesso motivo inoltre, quest'anno non è stato allestito alcun presepe o albero di Natale agli ingressi delle nostre sedi di lavoro.

Ed eccolo il pungolo, anzi i diversi pungoli, che propongo.

Il "politicamente corretto" (si sarebbe detto alcuni anni fa) deve esplicitarsi ESCLUDENDO o INCLUDENDO le diverse sensibilità (religiose e non) e tradizioni delle persone, siano esse minoranze o maggioranze in una realtà sociale?

L'escludere, per non correre il rischio di offendere nessuno, non rischia, per sua stessa natura, di tacere, silenziare, nascondere una realtà di fatto (il Natale di Cristo che si celebra il 25 dicembre) e in definitiva relegarla a questione esclusiva, che "lascia al di fuori" e, nella migliore delle ipotesi, si limita a tollerare la diversità? (...e qui il termine "tollerare", non mi sembra affatto una parola edificante)

Il credente (non solo cristiano) a sua volta, non potrebbe sentirsi offeso per l'augurio pagano di Buon Anno? Specie se fatto tacendo quello religioso del Natale?
Ad esempio, i miei amici greci (cristiano-ortodossi), si offenderebbero molto, se augurassi loro il solo "Buon Anno", senza coniugarlo con uno squillante "Buon Natale!"

Insomma, se applicassimo per ipotesi, questo stesso principio alla regione del Trentino Alto Adige, non sarebbe logico (per esclusione appunto) togliere dalla segnaletica stradale, entrambi gli idiomi, italiano e tedesco, lasciando tutti i cartelli muti?

L'alternativa inclusiva, quella cioè di augurare ad ognuno (o quasi), ma coinvolgendo tutti, le varie festività religiose e non (Ramadan, Shabbat, Halloween, Kumbhmela, Imbolg, Candelora, Vesak, ...), anche se  risulterebbe essere più scomoda e complessa da realizzarsi, non rappresenterebbe comunque un'ottima occasione di inclusione, contaminazione, conoscenza, rispetto e in definitiva arricchimento umano oltre che culturale per tutti?

E voi? Cosa ne pensate?

Per parte mia, credo si capisca piuttosto bene come la pensi e quindi...

Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

Fabbroscrivano

4 commenti:

  1. Caro Fabbroscrivano, anch'io propendo per l'inclusione piuttosto che l'esclusione, per la tolleranza piuttosto che per gli integralismi (di qualsiasi genere). Come insegnante, in ogni scuola in cui ho insegnato (inclusa l'attuale) ho sempre richiesto che nelle aule, accanto al crocifisso figurassero la stella di David, la mezzaluna e qualsiasi altro simbolo religioso rappresentativo anche della più piccola minoranza della nostra variegata scolaresca, ormai da tempo multietnica e da sempre multiculturale. Ho anche sempre lanciato la provocazione di cambiare/ampliare le celebrazioni del 27 gennaio a tutti i genocidi razziali e religiosi della storia e del Globo, da Giulio Cesare ...al Generale Custer e oltre. Mi son sentita dare dell'integralista. Strano.
    Comunque, tornando all'"augurio tronco" delle festività incombenti, per il mio modo di vedere, traslato in ambiente lavorativo, il discorso dovrebbe ampliarsi in pari maniera: non solo "Buon Natale e Buon Anno" in questo periodo, ma anche all'occorrenza, "Felice Anukka" (si scriverà così?) o "Sereno ramadan" (si usa augurare qualcosa?). Insomma: se vogliamo essere inclusivi, dobbiamo esserlo a 360 gradi.
    Chiudo, però, con un "neutrale"
    BUONE FESTE!
    Laura

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  2. Giustissimo e pensiamo alla ricchezza di tutto ciò. A quanto possiamo imparare anche degli altri.
    Eppoi è una cosa interessante fare gli auguri ad una festività che anche se non coinvolge te, però interessa l'altro.
    In fondo gli auguri di compleanno non sono forse questi?
    FabbroScrivano

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  4. Caro FabbroScrivano e cara Laura
    quante volte è comparsa la parola "altro/i" nei post di Fabbro?
    Laura (ma anche Fabbro) è per l'inclusione, la tolleranza, l'apertura verso la complessità del reale. Includere in modo critico l'altro nel proprio universo linguistico superando il punto di vista personale è un esercizio che non solo permette il dialogo ma, come dice Hadot, una trasformazione di se stessi. Non dovrebbe esistere lotta nell'imporre le proprie convinzioni, nel nostro caso la religione e i relativi culti, ma piuttosto uno sforzo condotto insieme per giungere a un accordo con le esigenze razionali del discorso sensato, del logos. Insomma, bisognerebbe essere capaci di tracendere la propria posizione per arrivare a una verità indipendente da se stessi. Ma questo logos non è certo la verità assoluta, di fatto si tratta dell'intesa che venendosi a stabilire tra gli interlocutori, li conduce ad ammettere di comune accordo alcune tesi che superano i punti di vista individuali. Certo tutto ciò costa fatica come tutti i processi che conducono a una maggiore consapevolezza ma ne vale certamente la pena.
    Vi abbraccio
    Lia

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